# Mogol-Battisti, 1973 # originariamente in Rem {pack_song} \[Sim]La fossa del le[Mim7]one \[La]è ancora real[Mim7]tà \[Sim]uscirne è impos[Mim7]sibile per noi \[La]è uno slogan - falsi[Mim7]tà. \[Sim]Il nostro caro [Mim7]angelo \[La]si ciba di radici e [Mim7]poi lui [Sim]dorme nei cespugli e sotto gli [Mim7]alberi \[La]ma schiavo non sarà [Mim7]mai \[Sim]Gli specchi per le al[Mim7]lodole i[La]nutilmente a terra balenano or[Mim7]mai come [Sim]prostitute che nella notte [Mim7]vendono un [La]gaio cesto d'amore che amor non è [Mim7]mai [Sim] [Mim7] [La] [Mim7] Paura e alienazione e non quello che dici tu le rughe han troppi secoli oramai truccarle non si può più. Il nostro caro angelo è giovane lo sai le reti, il volto aperto gli precludono ma non rinuncia mai e cattedrali oscurano le bianche ali bianche non sembrano più ma le nostre aspirazioni il buio filtrano traccianti luminose gli additano il blu.