From gloryar@hotmail.com Sat Dec 12 16:22:56 1998 Dedicato a GLORIA GUTIERREZ ALMENO L'INIZIO HEGEL TUBINGA LA BELLEZZA RIUNITA LA MODA NEL RESPIRO STANZE COME QUESTA ESTETICA LA VOCE DEL VISO ALMENO L'INIZIO Re Mi- Si- (x4) Mi- Re Do7+ (x2) Re Mi- Si- Alla fine ci trovammo in un bel posto e lì capimmo perché c'erano stati chiesti Re Mi- Si- Gli occhi in prestito. Per il loro particolare colore fai tu quale che ora è l'iride delle finestre. Re Mi- Si- Alla fine ti fu chiaro perché quel gran parlare della tua bella conchiglia auricolare Re Mi- Si- E quel solleticare. Eccoli i padiglioni i disimpegni la chiocciola i vestiboli ecco la stanza. Mi- Re Do7+ Mi- Re Do7+/9 E tu entrasti perché c'era tutto e tutto a oltranza i tuoi comportamenti e le reazioni Mi- Re Do7+ Mi- Re Do7+ Le tue belle presenze e gli abbandoni le carezze in cambio delle tue carezze Mi- Re Do7+/9 Re Mi- E le scontrosità le irritazioni. C'era anche qualcuno che ti diceva è tardi Si- Re Dobbiamo andare e tu dicevi no io voglio ancora ancora io mi voglio mi voglio rivedere Mi- Si- Mi- Re Do7+ E se non tutta almeno l'inizio. Che cosa avresti fatto per sentirti un po' più sola Mi- Re Do7+/9 Mi- Re Do7+ Mi- Re Do7+ E per dolcemente navigare sul dorso o sul tuo petto e fare una capriola Mi- Re Do7+/9 Do Mi-7 La- Fa Do Sol Che ribaltasse il cielo. Lì c'eran tutti predisposti i baci asciutti e meno e tutti i desideri Do Mi-7 La- Fa Do Sol E le istintive applicazioni di te eran montate ad arte accanto al tuo profilo Do Mi-7 La- Fa Do Sol Vicino a ogni tua parte. E tu dicevi ancora un altro poco e se non tutto almeno un po' d'inizio. Do Mi-7 La- Fa Do Sol Do Mi-7 La- Fare si può fare ed anche disfare ma è un impalcatura. Dipende da chi sopra ci sale. Fa Do Sol Do Mi-7 La- Fa Do Sol E tu dicevi ancora un poco e se non tutto e se non tutto almeno l'inizio. Re Mi- Si- (x2) Do9 Sib E tu una volta su osservi la tua stanza. Tu la tua nella quale oltre il disfare e il fare Fa Lab(6) (4+) (6) (4+) Si delineano cose appena appena verosimili. Do Mi-7 La- Fa Do Sol Con ciliegie passeggere e grappoli appannati d'uve segrete e nere dalle pelli boriose e fini Do Mi-7 La- Fa Do Sol Perché tu che ti senti alle volte una mandria possa indire turchini selvaggi festini. Do Mi-7 La- Fa Do Sol Con curvi cieli estivi che scendono come coperchi su te che bollivi. Do Mi-7 La- Fa Do Sol Con i freschi provvisori che soffiano sotto i cuscini e tu li assalivi Do Mi-7 La- Fa Do Sol Con gli abbracci e le guance giaciute con l'equatore Do Mi-7 La- Fa Do Sol Do Mi-7 La- Perché di te già cibata non è di calore che hai bisogno ma di un orgoglioso refrigerio. Re Mi- Si- (x3) HEGEL Fa Mi- Fa Mi- La- Mi- Fa7+ Sol Fa Mi- Fa Fa6 Ricordo il suo bel nome Hegel Tubinga ed io avrei masticato la sua tuta da ginnastica. La- Mi- Fa7+ Sol Il nome se lo prese in prestito dai libri e fu come copiare di nascosto Fa Mi- Fa Sol Do Re Fu come soffiare sul fuoco. Do2 Sol (4) Sol Re Do2 Sol (4) Sol Re Catastiche scolastiche perché quando tutto è perduto non resta che la cenere Do2 Sol (4) Sol Re L'amore e lei nel suo bel nome era una Jena. Do2 Sol (4) Sol Re La- Mi- Chi di noi il governato e chi il governatore son fatti che attengono alla storia. Fa7+ Sol Fa Mi- Fa Sol Do Re Chi fosse la provincia e chi l'impero non è il punto il punto era l'incendio. Do2 Sol (4) Sol Re Do2 Sol (4) Sol Re Erano gli esercizi obbligatori estetici le occhiate di traverso e tu guardavi indietro Do2 Sol (4) Sol Re Do2 Sol (4) Sol Re C'eravamo capiti capiti all'inverso. Ci diventammo leciti per questo. La- Mi Fa Do Sol D'altronde e d'altro canto. A volte essere nemici facilita. Piacersi è così inutile. La- Mi Fa Do Sol Un bacio dai bei modi grossolani sfuggì come uno schiaffo senza mani. Do2 Sol (4) Sol Re Do2 Sol (4) Sol Re Talmente presi ci si rese conto d'essere un'allegoria soltanto quando Do2 Sol (4) Sol Re Do2 Sol (4) Sol Ci capitò di dire indicando il soffitto col naso di dire noi due Re La- Mi- Fa7+ Sol Fa Mi- Fa E ci marmorizzammo La- Mi- Fa7+ Sol Fa Mi- Fa Fa6 La corda tesa amò l'arco e la tempesta la schiuma il cuore amò se stesso ma noi non divagammo. La- Mi- Fa7+ Sol Fa Mi- Fa Fa6 L'animo umano è nulla se non è una pietra da scalfire ricavando i capelli e il suo bel piede. Fa Era la collisione il primo scontro epico perchè non scritto ma cavalcato a pelo Mi- Ed ognuno esigeva la terra dell'altro le mani la terra la carne e il terreno. Fa Mi- Fa Mi- (x3) TUBINGA Fa Do Sol Sol9 (x4) La- Fa Do Sol Fa Sol Fa Do Sol Fa Sol Da qualche tempo e recente anche l'antico. Il disco del discobolo è cromato. Fa Do Sol Fa Sol Fa Do Sol Fa Sol Nella testa di Seneca si sente il motorino di un frullatore. Fa Do Sol Fa Sol Fa Do Sol Fa Sol Nelle piramidi continuamente scatta un otturatore. La- E in te Tubinga in te non c'è un juke-box e non un tostapane. Fa Do Sol Fa Sol Fa Do Sol Fa Sol Tu mi risparmi d'essere testimone antico e recente delle istruzioni lette attentamente. Fa Do Sol Fa Sol Fa Do Sol Fa Sol Non un tasto in comune non un percorso passando per bi e ci dalla a alla di. Fa Do Sol Fa Sol Fa Do Sol Fa Sol Non un cablaggio non una connessione. Non la contemplazione nemmeno l'esperienza. Fa Do Sol Fa Sol Fa Do Sol Fa Sol Ma una delicata leggera confusione perché mi sfugga come una stoltezza Fa Do Sol Fa Sol Fa Do Sol Fa Sol La- L'invocazione a te mio generale mia generalessa. E al posto del carattere. Fa E al posto del carattere mia cara poniamo una tempesta caso esterno La- La4/9 La- Un alto mare che i giorni i mesi e gli anni inseguono e non possono afferrare. Fa Do Sol Fa Sol Fa Do Sol Fa Sol Io decorato di passamanerie come un divano per dirti siediti distendi le tue gambe Fa Do Sol Fa Sol Fa Do Sol Fa Sol Fa Do Sol Fa Sol Ed usura il tessuto col tallone poi dormici su che quando ti svegli parlandoti di me ti dirò egli. Fa Do Sol Fa Sol Fa Do Sol Fa Sol Egli è qui. E' qui ed ora non ti dirò altro. Non parlerò di stili e di reliquie. Fa Do Sol Fa Sol La- Tutto è recente come uno squillo di sveglia. La data più vicina è un dormiveglia. Sib-4/7 E al posto di cose ci sono le cose. Poniamo le cose esaurite le stesse. La- Sol Fa Sol Sol Fa Sol E dopo le stesse mettiamo le cose se le medesime vanno esaurendo. Fa Do Sol Fa Sol Fa Do Sol Fa Sol Un bel poligono al posto della stella e nel quadrato il tondo andando bene. Fa Do Sol Fa Sol Fa Do Sol Fa Sol Nel coraggio di Achille le rotelle per fare l'orlo alle pastarelle. Fa Do Sol Fa Sol Fa Do Sol Fa Sol E supplicante l'immagine è morente narciso e dalia e insetto galleggiante Fa Do Sol Fa Sol Fa Do Sol Fa Sol Come pasto rimastica le spente nature morte virtuosamente. Fa Do Sol Fa Sol Fa Do Sol Fa Sol Fa Do Sol Fa Sol Fa Do Sol Fa Sol Ahi c'è qualcosa che cade e una cosa sta su. Fa Do Sol Fa Sol Fa Do Sol Fa Sol Ahi c'è del chiaro e del bruno c'è Fa Do Sol Fa Sol Fa Do Sol Fa Sol Fa Do C'è una cosa chiusa in sè fa un rumore un po' tacito. Sembrerebbe il sussurro dell'acqua. Fa Do Sol Fa Sol Fa Do Sol Fa Sol Fa Do Sol Fa Sol Fa Do Sol Fa Sol Ahi c'è qualcosa che odora una profumo non ha. Fa Do Sol Fa Sol Fa Do Sol Fa Sol Fa Do Sol Fa Sol Fa Do Sol Fa Sol Ahi c'è del grande e del piccolo. Fa Do Sol Fa Sol Fa Do Sol Fa Sol Fa Do Una c'è fintantoché ce n'è un'altra che mormora. Sembrerebbe il sussurro dell'acqua. Fa Do Sol Fa Sol Fa Do Sol Fa Sol Fa Do Sol Fa Sol Fa Do Sol Fa Sol Ahi c'è qualcosa che chiude una schiude una resta dov'è Fa Do Sol Fa Sol Fa Do Sol Fa Sol Fa Do Sol Fa Sol Fa Do Sol Fa Sol C'è dell'asciutto e dell'umido Fa Do Sol Fa Sol Fa Do Sol Fa Sol Fa Do Nelle cose cosicché piatte l'une altre ripide. Sembrerebbe il sussurro dell'acqua. LA BELLEZZA RIUNITA La La2 Re7+ La7+ Do Re2 Mi apparisti vestita e più carpita da me più che tu non lo fossi. La2 Re7+ La7+ Do Re2 Misurarti la vita mi pare proprio che sia tutto quello che posso. La2 Re7+ La7+ Do Re2 La bellezza riunita a più difesa di sé mi dicevi "sospira". La2 Sol Re Do Re9 Come chi si ritrae con il dito chiedendo silenzio la totale pienezza di te La2 Sol Re Do Re2 Dal mio braccio destro si disincagliava e calava nell'ansa del sinistro mista alle piegature e declinava. Si- Sol Si- Do Re2 Di te in te stessa l'attività assoluta La2 Si- Sol Si- Do Re2 Era una lotta contro la natura che è dimessa al vento succube alla furia. La2 Ma tu non soccombevi eri impennata sulla tua forma finita e creata. Re2 Sol7+ La Do Re2 (x2) Mi Do Re Mi Do Re9 (x2) La2 Sol Re Do Re2 E la tua finitezza superavi sapendo di te stessa non solo di convessa di concava di cava La2 Sol Re Do Re2 Umana pelle umana. E la realtà finiva e il vero cominciava. Certo imbruniva La2 ma imbruniva fuori. All'interno i colori erano luci spente umiliate dalla tua bocca ponente. Re2 Sol7+ La Do Re2 (x2) Mi Do Re Mi Do Re9 (x2) La2 Re7 La7+ Do Re2 Dopo un po' si vedeva soltanto quello che può perdonare la vista. La2 Re7 La7+ Do Re2 E scoprire le gambe fu qui la tua miglioria per distinguere meglio. La2 Re7 La7+ Do Re2 Ogni tuo gesto è compreso in tutto quello che sa di te stessa quel gesto. LA MODA NEL RESPIRO La- Sol Fa Re- (x2) La- Sol Fa Re- La- Sol Fa La moda è generosa pensi cade più docile delle mura più facile dei bastioni ai tuoi piedi sciolta la chiusura. Re- La- Sol Fa Re- La- Sol Fa Re- Dici i Greci e pensi sono pieghe son colori i Fenici e i Macedoni fibbie intimi i Latini. La-4 Sol Fa 7+ Re- (x2) La- Sol Fa Re- La- Sol Fa La moda è generosa pensi meglio di un pugile si risolleva più agile perde i sensi crolla in pezzi senza alcun patema. Re- Sol La-7 Fa Sol Dici i sogni e pensi ai bottoni son asole i risvegli e gli scolli effusioni e spacchi gli sdegni. La- Sol Fa Re- La- Sol Fa Re- E chi teme la moda è immerso in essa comunque e d'essa intriso come un cardo dal gambo reciso. La Sol Re La- Sol Re E dici è molto comoda se esclude sempre di presentarsi in figure intagli forme e positure immediatamente tutte nude. La Sol Re Così che quando passa questo eccesso ci pare non avere perso nulla La- Sol Re ci pare non avere perso il tempo che la nudezza sbriciola e maciulla. La Sol Re La- Dici la via di mezzo ecco la via quella percorsa dai ragazzi alteri che vanno a divertirsi nei misteri Sol Re Spiegabili perché non intralciati dai cupi sedimenti dei passati. La-7/9 La7+/9 Mi dici il mezzo giro quello che va di moda dei tuoi fianchi La-7/9 La7+/9 Sol7+ Re7+ gli occhi totali come elianti la spossatezza semplice formale ed un rilassamento collegiale. Si- Sol Si- Come se intorno a noi in curvi corridoi i disciplinatori La-7/9 La7+ Le studentesse e gli studenti rapinatori del momento d'oro La-7/9 La7+ Sol7+ Re7+ Consumassero un lusso di moine un rimandare sempre all'anno dopo frenetici in un ballo senza scopo. Si- Sol Si Noi nella stanza accanto e la moda cambiava nel respiro il nostro che cambiava ogni tanto. STANZE COME QUESTA Re- Sib Do Sib Re- Do Sib (x2) Re- Do Sib Re- Do Re- Do Sib Prendiamo una carrozza anacronistica aggiornandola in quanto inesistente. Saliamo alla sua guida Re- Do Sib Re- Do Re- Do Sib Di redini di lacci se ne trovano di legami tra noi di dolci bende. Bardiamo un animale a caso il cuore La La-7 Re- Do Re- Dai fianchi pretenziosi da roano. Ecco che trotta. Che ci prende la mano. Do Sol Do Sol Do Sol La- Sol Abbiamo visto le regge dietro le inferriate e le foreste nere e le campate non so di quanti ponti. Do Sol Do Sol Do Sol La- Sol Ho visto la tua nuca ad Alessandria e poi me lo racconti se ci sei mai stata se ti senti ti sentivi osservata. Re- Do Sib Re- Do Re- Do Il posto è qui. E' qui quel lavorio dell'erba simile al pensiero Sib Re- Do Sib Re- Do Re- Do Che contiene nel vello quell'orma del tuo corpo ed uno stelo sconvolto Sib Do6 Dal tuo gomito che avrebbe dimenticato d'essere carnale per non dimenticarlo in generale. Re- Do Sib Re- Do Re- La-7 Qui si incavano senza corpi a pesare le nostre impronte a muoversi a sedere. Sib Re- Do Sib Re- Do Re- La-7 Vedi là vedi là e gli occhi saltano come chiaro e pupilla capinere. Do Sib Ci sono posti al mondo dai quali non c'è fuga. Do6 Sib Do Re- Stanze come questa nelle quali restano le nostre rappresentanze i nostri uffici doganali. Do Sib Re- Do6 Re- La-7 Sib Dove noi veramente ci impieghiamo avviluppati in teneri sofismi Re- Do Sib Re- Do6 Re- Cavilli di permessi arzigogoli tropismi nella nostra direzione. La-7 Sib La Una frontiera è fatta di due righe. E bastavano le dita di una sola mano La-7 Re- Do Sib Sib7+ Do6 Do La-7 Mandata avanti in viaggio e l'altra le farà da testimone si può vedere tutto Sib Re- Do Sib Sib7+ Do6 Do Re- La-7 E fermamente se di due righe è fatta facciamo la frontiera Sib La Dove passa fauna e flora straniera. La-7 La (x3) La La- Do ESTETICA Re Re2 Re Re2 (x2) Re Mi- Re7+ Sol La E' successo quello che doveva succedere. Ci siamo addormentati perché è venuto il sonno Re Mi- Re7+ Sol La A fare il nostro periodico ritratto. E per somigliarci a noi più che noi stessi Mi Sol#- Mi Sol#- Mi Ci vuole fermi che appena respiriamo e mobili ogni tanto come un tratto sicuro di matita. Ecco che siamo Sol#- Sol#dim Fa#- Fa#dim Mi2 La viva immagine di una distilleria abusiva che goccia a goccia secerne puro spirito. Sol Si- Noi dietro una colonna ridevamo per l'aneddoto e ci contrastavamo amabilmente Re- Mi Do7+ Re6/9 Su aria fiato e facoltà vitale sul brio d'intelligenza sull'indole sull'estro Do7+ Re6/9 Sol Si- Re- Mi Soffio refolo vento e venticello sull'essenza sulla soluzione sul volatile e sulla proporzione Do7+ Re6/9 Do7+ Re6/9 Sul naturale e sul denaturato. Re Mi- Re7+ Sol La E poi sulla fortuna. La fortuna non c'entra quando una cosa per terra si posa. Re Mi- E vale sia per l'estetica che per l'allodola. Re7+ Sol La Mi Sol#- Mi E lui continuava a ritrattare. A ritrattare quindi. E la reale e doppia fisionomia nostra Sol#- Mi Sol#- Spariva via come una coppia annoiata di visitatori da una mostra. Sol#dim Fa#- Fa#dim Mi2 Noi dietro le sue spalle ridevamo per l'aneddoto mimetico drammatico faceto ditirambico e Sol Re- Mi Ci contrastavamo amabilmente sul verde rosa e viola del pensiero Do7+ Re6/9 Do7+ Re6/9 Su mente giudicante su lampo e riflessione e sul limpido e il cupo e il commovente Sol Si- Re- Mi Su coscienza e su allucinazione sulla celebre cena e gli invitati Do7+ Re6/9 Do7+ Re6/9 Colori che divorano colori. Re Mi- Re7+ Sol La Re Se lo spirito s'eccita per caso esilarando oppure ardendo bruciando bruciando. Mi- Re7+ Sol La E chi dei due ha le parti fredde cercando le tue. Mi Sol#- Mi Sol#- Mi Sol#- Sol#dim Fa#- Fa#dim Mi Mi2 (x4) Mi LA VOCE DEL VISO Re Re Sol La4 Per insignificanti movimenti tanti e tanti il volto è tutto Re Sol La4 E tutto sta raccolto sopra il tuo bel volto. Lingua che sei straniera Re Sol La4 E non si sa se vuoi che io ti distingua dalla mia o se mia lingua ti finga. Sol La Bocca di gradazioni intera gamma dalle predilezioni alla maniera amara. Re Sol La4 Bocca che mi sei cara appena appena schiusa quando armatura in te Re Sol La4 Quella fessura è un dissuadendo le svariate forme labili d'espressione Sol La Per tentativi ed approssimazione. Ed il tuo volto è tutto nel momento in cui Sol La Passando sopra alla tua immagine della quale è troppo facile dire che in superficie Re Sol La4 Re Sol Affiori l'anima passando sopra alla tua immagine invece Ci si vede intraducibile l'estraneità al lavoro. La4 Sol La Ché il volo è tutto ma non è del corpo al quale pare unito. Re Sol La Re Sol La Re Sol La Re Sol La Il corpo contentando il senso della nutrizione e il viso l'ascensione l'assolvenza dell'inappetenza Re Sol La Re Sol La Re Sol La Re Sol La Re Sol La Re Sol La Re Sol La Re Perché un bel volto bello se lo si può guardare è un disimparare del mondo questo e quello. Re Sol La Re Sol La Re Sol La Re Sol La Re Sol La Sol La Così ci s'innamora di un viso in cui l'estraneità lavora. Sol La Il corpo segue come un testimone casalingo e familiare di questa apparizione Re Sol La4 In su la cima. Quest'opera sensibile il tuo volto che si manifesta Re Sol La4 ed è oltre l'ordine della natura. E come tutti i portenti tende a scomparire Sol Re più cerchi di tenerlo a mente e nelle spire dei ritrovamenti portentosi. Re Sol La Re Sol La Re Sol La Re Sol E la voce del viso allora nemmeno ricorre ai miracoli La Re Sol La Re Sol La Re Sol La Re Sol La Non un riso un pianto non una smorfia densa d'oracoli. Re Sol La Re Sol La Re Sol La Re Sol La Ma dà senso quella voce a un solo volto che sotto il mio Re Sol La Re Sol La Re Sol La Re Rotola si ferma freme alle mie mani preme Sol La Sol La Perché lo riporti in cima in vetta al suo sistema dei piaceri. Re Sol La4 Secondo un canone un precetto ed una disciplina Re Sol La4 Che inumidisce i capelli e per discrezione stende un velo di madore sulla pelle. Sol La Ti spadroneggia allora il tuo godio disincantato in quanto più è restio Sol La Al racconto lenitivo al riassunto giulivo. E non è riso appunto Re Sol La4 E non è il pianto il tuo perché racconto è il riso e pianto il suo riassunto. Re Sol La4 Re Sol La (x16) Re Sul viso la sintassi non ha imperio non ha nessun comando. -- Giovanni Marco Nicolazzo Bologna (it) shamzepo@tin.it