I GIARDINI DI MARZO L. BATTISTI IL CARRETTO PASSAVA E QUELL'UOMO GRIDAVA " GELATI " AL VENTUNO DEL MESE I NOSTRI SOLDI ERANO GIA' FINITI IO PENSAVO A MIA MADRE E RIVEDEVO I SUOI VESTITI IL PIU' BELLO ERA NERO COI FIORI NON ANCORA APPASSITI ALL'USCITA DI SCUOLA I RAGAZZI VENDEVANO I LIBRI IO RESTAVO A GUARDARLI CERCANDO IL CORAGGIO PER IMITARLI, POI SCONFITTO TORNAVO A GIOCAR CON LA MENTE E I SUOI TARLI E LA SERA AL TELEFONO TU MI CHIEDEVI PERCHE' NON PARLI. CHE ANNO E', CHE GIORNO E' QUESTO E' IL TEMPO DI VIVERE CON TE, LE MIE MANI COME VEDI, NON TREMANO PIU' E HO NELL'ANIMA IN FONDO ALL'ANIMA CIELI IMMENSI E IMMENSO AMORE E POI ANCORA, ANCORA AMORE AMOR PER TE, FIUMI AZZURRI E COLLINE E PRATERIE DOVE CORRONO DOLCISSIME LE MIE MALINCONIE L'UNIVERSO TROVA SPAZIO DENTRO ME, MA IL CORAGGIO DI VIVERE, QUELLO, ANCORA NON C'E'. I GIARDINI DI MARZO SI VESTONO DI NUOVI COLORI E LE GIOVANI DONNE IN QUEL MESE, VIVONO NUOVI AMORI CAMMINAVI AL MIO FIANCO E AD UN TRATTO DICESTI " TU MUORI SE MI AIUTI, SON CERTA CHE IO NE VERRO' FUORI " MA NON UNA PAROLA CHIARI' I MIEI PENSIERI CONTINUAI A CAMMINARE LASCIANDOTI ATTRICE DI IERI. CHE ANNO E', CHE GIORNO E'.....